MUM, il nuovo algoritmo di Google: come sarà e che impatto avrà sulla SEO

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Essere presenti online con il proprio business implica, nella maggior parte dei casi, un’attenzione continua ai cambiamenti di Google. Tra le novità più attese, dopo un mese di maggio terminato con il rilascio del Page Experience Update, c’è senza dubbio l’arrivo di MUM (Multitask Unified Model), il nuovo algoritmo di Big G.

Scopriamo assieme, nelle prossime righe, alcune informazioni sulle sue caratteristiche e sull’impatto che avrà sulla SEO.

MUM: cosa sappiamo del nuovo algoritmo di Google

Di MUM, nuovo algoritmo di Google che ha alla base un modello di rete neurale artificiale, si è iniziato a discutere lo scorso 18 maggio sulle pagine del blog di Big G. Nel post in questione, si parla in maniera specifica dell’intenzione di “trasformare il modo in cui Google ti aiuta con attività complesse”.

La principale differenza con il suo predecessore BERT riguarda la potenza, circa 1000 volte maggiore. Progettato per funzionare in 75 lingue – per ora – MUM si contraddistingue anche per la capacità di generare il linguaggio e per il fatto di essere multimodale. Oggi come oggi, è in grado di comprendere le informazioni veicolate attraverso i testi e le immagini. In futuro, come si può leggere sempre tra le righe del post del blog ufficiale di Google, l’obiettivo è quello di implementare anche i video e i contenuti audio.

Un momento fondamentale per la comprensione del funzionamento di MUM è stato l’evento Google I/O, andato in scena dal 18 al 20 maggio. Nel video qui sotto, puoi vedere come Prabhakar Raghavan, Senior Vice President a Mountain View, spiega il valore che può portare il nuovo algoritmo nelle situazioni in cui, per esempio, si raccolgono informazioni per prepararsi al meglio alla scalata del Monte Fuji.

Grazie a MUM, sarà possibile ridurre i tempi – in situazioni complesse come quella descritta nel video, gli utenti inseriscono in media otto chiavi di ricerca –  tramite il miglioramento della pertinenza dei risultati.

Nel corso del video, per esempio, si pone l’accento sulla possibilità di mettere in primo piano le differenze e le somiglianze tra il Fuji e una montagna precedentemente scalata, con focus sugli articoli migliori da acquistare per l’attrezzatura.

Inoltre, MUM sarà in grado, a seguito dell’inserimento della foto di un paio di scarponi (parliamo sempre dell’esempio della scalata del Monte Fuji), di fornire all’utente una risposta in merito al loro essere o meno adatti per il terreno che ha intenzione di affrontare.  Quest’ultimo punto rende chiara l’importanza, per chi ha un e-commerce, di tenere d’occhio le linee guida dell’algoritmo.

L’impatto sulla SEO

Da quando il rilascio di MUM – non ancora concretamente avvenuto – è stato annunciato, sono comprensibilmente aumentate le domande relative al suo impatto sulla SEO.

In questo caso, si può fare riferimento alla risposta data da John Mueller, Senior Webmaster Trend Analyst, a una discussione su Reddit relativa all’obsolescenza della SEO una volta che l’algoritmo entrerà in funzione.

Il suo punto di vista in merito, come sottolineato anche sulle pagine di Search Engine Journal, è molto chiaro: la SEO sarà sempre necessaria e, ovviamente, andrà incontro a dei cambiamenti.

Per rendersene conto basta rammentare il grande passo della comprensione del linguaggio naturale e della capacità di arrivare a un’interpretazione del contesto (per quanto riguarda questi aspetti, la prima pietra è stata gettata con BERT).

Davanti a un quadro di questa natura, le parole chiave, pur mantenendo una certa importanza, saranno meno decisive ai fini del miglioramento del posizionamento sul motore di ricerca.

Quest’ultimo, come sottolineato da Edwin Toonen sulle pagine di Yoast.com, è sempre più definibile come una macchina di presentazione della conoscenza. Google, da diverso tempo a questa parte, sta infatti enfatizzando, per quanto riguarda le ricerche, il ruolo di fonti come i microfoni, le TV, i dispositivi indossabili.

I microfoni presenti sui fitness tracker – giusto per fare uno dei tanti esempi possibili – devono quindi essere in grado di comprendere al meglio il linguaggio naturale. In quest’ottica, si inserisce lo sviluppo di modelli linguistici progressivamente più potenti ed efficienti, in grado di guidare l’utente verso risposte esaurienti e, come già detto, il più possibile pertinenti.