L’annuncio è arrivato da Google con un post sul blog ufficiale lo scorso 10 novembre: il 21 maggio 2021 verrà rilasciato il Page Experience Update. Se vuoi scoprire come cambieranno le cose e che impatto potrebbe avere sul tuo business, prosegui nella lettura di questo articolo.
Una svolta tanto attesa
Chiunque abbia un business online che dipende dalla SEO lo sa: in questi anni, Big G ha rilasciato a ciclo continuo diversi micro-aggiornamenti dell’algoritmo. La novità del 21 maggio 2021 potrebbe però rappresentare una svolta decisiva in questo scenario.
Cambiamento atteso da tanti developer, come già detto segnerà l’introduzione dei Page Experience Signals nel novero dei fattori determinanti per il ranking. Cosa si intende per Page Experience? Come specificato nella pagina dedicata della Google Search Central, quando si utilizza questa espressione si inquadra un insieme di segnali che forniscono una misura dell’esperienza reale dell’utente, a prescindere dal valore informativo di quest’ultima.
Si parla nello specifico di:
- Prestazioni di caricamento
- Interattività
- Stabilità visiva della pagina
Da non dimenticare quando si discute della qualità dell’esperienza dell’utente sono pure l’ottimizzazione della pagina per i dispositivi mobile, la navigazione sicura, la presenza del protocollo HTTPS, l’assenza di blocchi intrusivi (p.e. i pop-up).
La strategia di Google
Il focus su questi segnali è un tassello di una strategia rivoluzionaria per Big G, che sta sempre più mirando a un obiettivo specifico, ossia il fatto di gestire la valutazione della pagine senza ricorrere in maniera massiccia a fattori esterni, come per esempio i backlink.
A proposito di questi ultimi, la preoccupazione principale è legata alla disparità nella capacità di spesa dei brand e al fatto che chi ha la bilancia che pende a suo favore ha oggettivamente più possibilità di ottenere visibilità tramite l’acquisto di link.
Questo rappresenta una criticità nel momento in cui il sito la cui visibilità è stata implementata tramite i backlink non è in grado di soddisfare standard di qualità relativi per esempio al caricamento della pagina e all’ottimizzazione dei contenuti testuali.
Il risultato in casi come quello sopra descritto è un’alta frequenza di rimbalzo, il che può essere un problema per chi ha un business online ma lo è soprattutto per il colosso di Cupertino. Attenzione: non stiamo dicendo che la link building non servirà più. Sarà sempre una risorsa importante per massimizzare la visibilità di un sito, ma se la giocherà ad armi maggiormente equilibrate con la qualità dell’esperienza utente, in un mix virtuoso che darà spazio soprattutto a chi, nella costruzione di un sito e dei contenuti che lo popolano, dimenticherà l’autorefenzialità.
Gli strumenti che Google ti offre per migliorare la User Experience del tuo sito
Per venire incontro a chi, come te, ha un business online e dovrà rispondere alla novità di questo aggiornamento, Google mette a disposizione diversi strumenti utili. Tra quelli che devi assolutamente conoscere rientra il Rapporto sui Segnali Web Essenziali, che analizza le prestazioni delle pagine del sito sulla base di dati di utilizzo reali.
Fondamentale è ricordare che il Rapporto è basato su tre metriche, ossia i già citati Segnali Web Essenziali. Ecco quali sono:
- LCP (Largest Contentful Paint)
- FID (First Input Delay)
- CLS (Cumulative Layout Shift)
Affinché una determinata URL venga inclusa nel Rapporto, devono esserci dati sufficienti su tutti e tre i punti. Cosa indicano di preciso? Nel caso del primo, si parla delle prestazioni di caricamento. Per quanto riguarda invece il secondo, si ha a che fare con l’interattività, mentre il terzo indica la stabilità.
Come impatterà il Page Experience Update sulle caratteristiche del tuo sito?
A questo punto, ti starai chiedendo in che modo questo update impatterà sulle caratteristiche del tuo sito. In attesa del rilascio dell’aggiornamento – che vedrà un cambiamento dei criteri di idoneità che portano alla selezione delle notizie in evidenza durante la navigazione da mobile – si possono passare in rassegna alcune dritte utili per affrontarlo al meglio. Ecco quali:
- Miglioramento della rapidità di risposta del sito a ogni azione dell’utente.
- Semplificazione dell’interfaccia utente (le pagine del sito devono essere prive di contenuti di peso eccessivo).
- Attenzione alla creazione dei contenuti testuali, che dovrà essere gestita con l’obiettivo di fornire all’utente una risposta il più immediata ed esaustiva possibile. Lavorare bene sui contenti rimarrà nodale. Il Page Experience Update, infatti, non minaccerà la loro priorità per Big G, che continuerà a dare maggiore rilevanza all’aspetto informativo. L’unica eccezione da considerare sono i casi in cui il motore di ricerca ha a che fare con più pagine con contenuti simili. In questi frangenti, la qualità della Page Experience assume un ruolo decisamente più rilevante ai fini della visibilità.