Facebook e LinkedIn lanciano le stanze audio: le opportunità per i brand e le criticità

Facebook e LinkedIn lanciano le stanze audio: le opportunità per i brand e le criticità

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Facebook e LinkedIn stanno per lanciare stanze audio, ovviamente sulla scia del successo di Clubhouse. Per quanto riguarda il social di Menlo Park, l’annuncio è stato dato da Zuckerberg stesso martedì 20 aprile nel corso di un’intervista con il giornalista Casey Newton.

Per quel che concerne invece il caso di LinkedIn, è interessante fare riferimento al tweet pubblicato lo scorso 30 marzo dal ricercatore Alessandro Paluzzi, che ha ufficializzato la notizia e condiviso uno screen dell’interfaccia in versione UI.

Pochi giorni dopo questo post, è arrivata, da parte del social per professionisti, la conferma del focus sulla creazione di una feature basata sull’audio. Secondo quanto specificato da fonti ufficiali di LinkedIn, tutto sarebbe nato sulla scia di richieste da parte degli utenti, desiderosi di modalità nuove e creative per comunicare sulla piattaforma.

Come evidenziato alla redazione di Tech Crunch da Suzi Owens, portavoce del social, negli ultimi tempi è stato possibile assistere a un aumento del 50% delle conversazioni su LinkedIn, numeri frutto dell’utilizzo delle Stories e della condivisione di video e di post.

Owens ha dichiarato che gli sviluppatori di LinkedIn stanno effettuando test per dare modo agli utenti di fruire di esperienze audio uniche collegate all’identità professionale di ogni iscritto.

Il trend in crescita dei contenuti audio

Queste novità riguardanti due tra le piattaforme social più utilizzate – nel caso di Facebook, è prevista l’implementazione, oltre che delle Live Audio Rooms, anche della feature Soundbites, grazie alla quale gli utenti avranno la possibilità di creare e successivamente condividere brevi clip audio – vanno legate, come già detto, al successo di Clubhouse.

In generale, è doveroso chiamare in causa un aumento della fruizione dei contenuti audio che ha iniziato a concretizzarsi con lo scoppio dell’emergenza sanitaria e che vede, tra gli strumenti utilizzati con più frequenza, i podcast (a cui abbiamo dedicato un articolo sul blog di You&Web).

Per rendersi conto del boom dei contenuti appena citati, basta rammentare che, nel 2019, Spotify ospitava circa 700mila podcast. Oggi come oggi, sono oltre 2 milioni. Gli occhi sono sempre più puntati su di essi anche per un altro motivo: Facebook ha annunciato che, nei prossimi mesi, il social consentirà di ascoltarli direttamente dall’app.

Il trend in aumento dei contenuti audio si riflette anche nei numeri forniti dalla Consumer Technology Association, che ha parlato di una crescita notevole degli acquisti degli auricolari e delle cuffie wireless nel 2020 (i prodotti in questione hanno superato per la prima volta gli auricolari cablati).

Le opportunità e le criticità

I contenuti audio rappresentano una grande opportunità per i brand. Nel momento in cui li si chiama in causa, è doveroso focalizzarsi sulla loro accessibilità. A descriverla ci ha pensato Fidji Simo, alla guida dell’app di Facebook dal 2019. In un post pubblicato lo scorso 19 aprile nella sezione news del portale corporate, ha sottolineato come l’audio si adatti alla perfezione alle nostre vite frenetiche, permettendoci di farci ispirare da nuove idee e di parlare, senza pressioni, con persone che condividono i nostri punti di vista.

Da non dimenticare in tutto questo sono alcune criticità sulle quali ci sono ancora punti interrogativi. Giusto per fare un esempio, rammentiamo che, attualmente, non si sa ancora in che modo Facebook modererà le conversazioni nella Audio Rooms.

Nel frattempo, i vantaggi dei contenuti audio stanno attirando l’attenzione della società dietro al tool di project management Slack che, come si può leggere sulle pagine del portale Axios, starebbe pensando di integrarli nel proprio prodotto basato praticamente solo sul testo.

La rivoluzione dell’audio è appena iniziata e non resta che rimanere sintonizzati per vedere come la sfrutteranno i brand e come i colossi tech faranno fronte ai dilemmi etici e alle problematiche pratiche (tra queste, è possibile citare l’impossibilità, per gli utenti di Clubhouse, di salvare una room dopo la sua conclusione e di riascoltarla in maniera asincrona).